RISULTATI GIRO D’ITALIA 2019 TAPPA 4 – La quarta tappa del Giro d’Italia 2019 (Orbetello-Frascati, 235 km), 102esima edizione della Corsa Rosa, è andata a Richard Carapaz. Il corridore della Movistar Team è riuscito a staccare a 300 metri dal traguardo, nonostante il calo nel finale, i suoi avversari arrivando per primo, davanti a Kaleb Ewan (Lotto Soudal) e Diego Ulissi (UAE Team Emirates).
Quante cadute a Frascati
Negli ultimi 10 km ci sono state due cadute importanti, nella prima James Knox (Deceuninck-Quick-Step), Victor Campenaerts (Lotto Soudal) e Cesare Benedetti (Bora-Hansgrohe), mentre nella seconda caduta, sembrerebbe causata da una distrazione di Puccio, invece, ne è uscito malissimo Tom Dumoulin (Team Sunweb), arrivato al traguardo con ben 4 minuti di ritardo (rischio ritiro per lui, ndr) con tutte escoriazioni sul ginocchio della gamba sinistra. Aveva rischiato di essere coinvolto anche Vincenzo Nibali, che è stato bravo a scansarsi.
Roglic rimane in Rosa
Rimane leader della classifica generale e Maglia Rosa Primoz Roglic (Team Jumbo-Visma), che guadagna ben 16 secondi su Yates, adesso a 35″, e Nibali, terzo a 39″. Maglia Ciclamino a Pascal Ackermann, Maglia Azzurra a Giulio Ciccone e Maglia Bianca a Miguel Angel Lopez.
Dichiarazioni Carapaz
Il vincitore di giornata, tra l’altro il quarto successo di diversa nazione nelle prime 4 tappe (non accadeva dal 2017), ha parlato in conferenza stampa. Ecco le dichiarazioni:
Come hai Vissuto le cadute finali?
È stata una tappa complicata con tante salite, ed è stata quindi stressante. C’è stata una caduta di un gruppo piccolo e ho cercato di fare l’attacco al momento giusto. Sono emozionato di aver vinto la tappa.
Sulle varie divisioni del gruppo nel finale
In vari momenti si toccava i freni in maniera forte e il gruppo è stato separato ad un certo momento: alcuni sono andati a sinistra e altri a destra, ci siamo trovati in testa al gruppo ma ho pensato unicamente alla mia posizione. Volevo prendere qualche secondo e mi sono trovato a lottare per la tappa e sono felice di questo.
dall’inviato Michele Spuri