Charles Leclerc | fonte foto: Twitter @F1
Nel ritorno al Melbourne Park (ultima edizione nel 2019) si è stato protagonista di un assolo Charles Leclerc con la sua F1-75. Sfruttando il ritiro del rivale al titolo, il Campione del Mondo in carica, Max Verstappen è chiaro come tutto l’entourage Ferrari possa guardare con molto ottimismo alla quarta tappa di Imola: il GP dell’Emilia Romagna.
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Non dobbiamo farci trarre in inganno. Il ritiro di Verstappen non ha minimamente influenzato la cavalcata del monegasco che, tra l’altro, ha anche completato il primo gran chelem della carriera: pole position, giro più veloce, vittoria e leadership in ogni singolo giro. Prestazione bestiale, proprio come il #16 ha descritto la sua Rossa.
Futuro della Ferrari
La F1-75 ha una coperta molto lunga, dettata da una combinazione di potenza, carico aerodinamico e bilancio che le consente di sfruttare al meglio le gomme e di mascherare i suoi unici due difetti: il metterci troppo tempo ad le coperture e il drag derivante dal corpo vettura. Con i prossimi aggiornamenti si cercherà di abbassare la vettura per raccogliere il massimo potenziale dei Canali Venturi. Questo permettere di girare con meno ala e, paradossalmente, di aumentare il carico aerodinamico; vi saranno vantaggi nelle curve veloci e si potrà sfruttare meglio la potenza del Superfast.
GP Australia, il resoconto
In una domenica perfetta vi è, però, un neo. Carlos Sainz è incappato in un weekend nero tra noie tecniche, bandiere rosse al sabato e problemi al volante prima della gara. Con la fretta di recuperare, montando le gomme dure, commette un errore nelle fasi iniziali del GP insabbiandosi. Lo spagnolo si mette in una brutta posizione per quanto concerne le sue speranze iridate.
Secondo posto concreto per Sergio Perez che salva il salvabile per quanto riguarda Red Bull. La RB18, parlando di coperte, ne ha una molto più piccola e per fronteggiare la Rossa è costretta a girare con assetti molto estremi. Tutto ciò, aggiunto alla ormai famosa piccola finestra di utilizzo delle gomme, ha contribuito alla debacle australiana in termini di performance. Le due RB18 sono andate in contro prima ad un degrado termico e poi al graining, costringendo Verstappen e Perez ha lavorare molto di lift&coast per gestire le coperture.
Primo podio con Mercedes per George Russell. Il giovane inglese ha dimostrato di poter reggere il confronto con il 7 volte Campione del Mondo Lewis Hamilton, venendo anche favorito da una propizia Safety Car durante il momento del pit stop. La lineup Mercedes, per il sottoscritto, è la migliore in griglia. Sarebbe molto interessante poterli vedere con un W13 all’altezza; cosa che, per il momento, appare molto lontana. Il distacco incassato dai Campioni del Mondo in carica è stato lo stesso di Jeddah: 50 secondi.
La altre
Dietro troviamo una rinata McLaren, anche se ad Imola serviranno conferme. L’Albert Park è stato riasfaltato ed è ora liscio; questo favorisce le vetture, come la MCL36, che soffrono di instabilità aerodinamica. Alpine torna in Europa con il bicchiere decisamente mezzo vuoto. Il grande potenziale della A522 non è stato minimamente sfruttato. Al sabato Alonso ha perso un 2°/3° tempo a causa di un problema idraulico, in gara è stato penalizzato dall’entrata della Safety Car che gli ha scombussolato la strategia. La vettura francese ha, comunque, una buona base al netto dei problemi di affidabilità.
Rispetto ai primi due weekend fanno un passo indietro Alfa Romeo, AlphaTauri e, soprattutto, Haas. Aston Martin è un autentico disastro, con Sebastian Vettel protagonista di un ritorno da incubo.
MVP della giornata Alexander Albon che, grazie ad un infinito stint sulla Hard, riesce a conquistare un punto per la Williams.
Giuseppe Pascuzzi