Finale Serie A2 FIP, parità al Palazzo dello Sport tra Virtus Roma e Fortitudo Bologna (77-77)

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BASKET SERIE A2 VIRTUS ROMA-FORTITUDO BOLOGNA – Si è conclusa in perfetta parità la gara di andata che eleggerà la squadra Campione d’Italia Serie A2 FIP. Al Palazzo dello Sport, la Virtus Roma di coach Piero Bucchi affrontava la Fortitudo Bologna del grande ex Antimo Martino. La vincente del girone Est contro quella del girone Ovest se la vedranno in queste due gare (quella di ritorno si disputerà al PalaDozza di Bologna il 1 maggio 2019 alle ore 18:00) per eleggere la campionissima di questo campionato.

Partita che è stata abbastanza equilibrata, con le squadra che rispondevano punto a punto. Il primo periodo si è concluso con il punteggio di 17-13 in favore dei padroni di casa, che hanno raggiunto il +5 all’intervallo lungo proprio sulla sirena (43-38). Nella ripresa, un po’ come successe anche alle final eight di Coppa Italia, con la Virtus che uscì sconfitta in semifinale proprio contro la Fortitudo, quest’ultima non ha mai mollato, anzi, ha alzato i ritmi del gioco accorciando nel terzo periodo (parziale di 16-18). Nel finale Leunen ha messo a segno tiri importanti da una parte, ma dall’altra Amar Alibegovic, il migliore di tutto il finale di stagione di Roma, si è fatto sentire sotto canestro. Partita che si è conclusa sul 77-77, rimandando tutti i discorsi nella gara di ritorno.

Tabellino Virtus Roma-Fortitudo Bologna

VIRTUS ROMA: Moore 6, Sandri 12, Prandin 4, Landi 5, Sims 20, Baldasso 6, Alibegovic 11, Chessa 3, Santiangeli 10, Spizzichino ne, Lucarelli ne, Matic ne.
Coach: Bucchi.

Fortitudo Bologna: Delfino 16, Cinciarini 13, Mancinelli 5, Franco, Benevelli ne, Leunen 14, Prunotto ne, Venuto 7, Rosselli 12, Pini, Hasbrouck 10.
Coach: Martino.

I MIGLIORI: Sims (20 punti, 12 rimbalzi e 6 assist) e Delfino (16 punti e 7 rimbalzi)

Le dichiarazioni di Martino e Bucchi

Antimo MARTINO (Lavoropiù Fortitudo Bologna)

“Sono contento della prestazione. Siamo arrivati qui con tanti problemi. Dal punito di vista di intensità ed energia, la partita non ha raggiunto livelli importanti. Sia noi, un mese fa, che la Virtus una settimana fa, abbiamo raggiunto l’obiettivo della promozione diretta. Oggi tanti errori, ma siamo contenti del risultato”.

C’è un momento in cui hai pensato che potesse crollare tutto durante la stagione?
L’unico momento di difficoltà è stato successivo alla sconfitta contro Montegranaro, per come è arrivata. L’unica paura è stata quella di correre il rischio, psicologicamente, di subire il contraccolpo, invece poi abbiamo chiuso nelle giornate successive, anche se potevamo festeggiare con largo anticipo.

Quanto è più difficile gestire una stagione dove c’è entusiasmo e aspettativa.
È completamente diverso. Bologna vive di basket, lo si percepisce per strada, nei bar e quindi sapevo che era una grande occasione per me. Sapevamo di avere possibilità di raggiungere un grande obiettivo. Avere iniziato con la vittoria a Verona nella prima e a Treviso nella terza mi ha dato sicurezza e facilitato nell’inserimento. Ringrazio i ragazzi perché siamo stati molto bravi.

Hai sentito Repesa?
All’inizio ci siamo sentiti, poi non l’ho più sentito. Ha rilasciato diverse interviste dove ha riconosciuto quello che è stato fatto qui e lo ringrazio per i complimenti. Contento di aver ricevuto da lui parole importanti. Ho sentito anche Marco Calvani, Matteo Boniciooli da parte di tutti.

Sul ritorno a Roma e al Palazzo dello Sport
Stamattina, quando abbiamo fatto l’allenamento di rifinitura, è stato oggettivamente emozionante. La mia ultima presenza qui, se non erro, era giugno 2014 contro Siena, qui ho vissuto cose positive, come vittorie contro Real Madrid e Panathinaikos, così come cose negative. Questo palazzo è difficile da riempire, ma credo che giocare qui ha sempre il suo fascino.

Adesso Serie A. Avete già progettato per il futuro?
Ancora non ci siamo messi a tavolino, manca veramente poco per concludere la stagione. Finiamo l’anno e poi vediamo

Piero BUCCHI (Virtus Roma)

“Come si è visto, sia da parte nostra che da parte loro, c’è stata rilassatezza, in parte anche giustificata, non è stata una partita particolarmente accesa. Ringrazio il pubblico, ringrazio tutto lo staff, Francesco Carotti, Davide Ivagnes, Alan Di Forte, il direttore sportivo Spinelli, i responsabili della comunicazione IQUII, un’annata intensa nella quale tutto hanno voluto dare qualcosa, per ultimi, ma non meno importanti, i giocatori: bravissimi durante l’anno hanno dato tutto che non era per nulla scontato e grazie a voi”.

Come si sente l’uomo Piero Bucchi?
Un allenatore dentro ha sempre il fuoco, la mia storia la conoscete, rischiavo di sputtanarmi un anno fa, per cui l’ho vista interessante. L’anno scorso ho preso la sfida con molta voglia, e sono venuto con voglia e volontà, è la sfida che ci piace. Mi interessava mettermi in gioco a Roma e sono contento.

Sulla partita di oggi, su Alibegovic e Sandri
Oggi Daniele aveva voglia. La partita lascia il tempo che trova, tiri aperti da tre punti sbagliati. Questo è un segnale, però ti dico alla fine è difficile valutare la gara di oggi. È veramente complicato. Non sarà facile a Bologna.

Cosa c’è di Piero Bucchi in questa Virtus?
Sono i ragazzi, il fatto di non mollare mai, credere nel lavoro perché il lavoro paga sempre. Volontà e voglia di non mollare mai. Piero Bucchi è stato sempre fosse coeso, qualcuno dei ragazzi ha detto che io ho trattato loro tutti nella stessa maniera, e questo è l’importante. Trasmettere i valori.

Progetti per la prossima stagione?
Per l’anno prossimo ci si mette su un tavolo vediamo le valutazioni da fare. Ho incontrato la presidenza, loro sono entusiasti della promozione.

C’è stato un momento in cui hai avuto paura di non farcela?
Paura no, era un vivere quotidiano sempre con un obiettivo in testa. Paura di non riuscirei mai ovviamente no. È bello giocare in campionato dove ci si gioca tutto, ogni gara con grande intensità.

Adesso si può pensare alla Serie A mentre tutte le altre saranno ancora ai playoff. Vantaggio o svantaggio?
Bisogna saperlo usare il tempo, quindi è sempre un vantaggio. Bisogna sapere da dove ripartire. Tante cose che vanno messe in piedi rispolverate e ricostruite. Non perder questo piccolo vantaggio.

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