LE ALTRE ITALIANE
Risalendo lo stivale ci sono altre tre società importanti a cui provare ad affiancare il nome di Conte. Roma, Juve e Milan sono state indicate, chi più chi meno, nelle scorse settimane come papabili destinazioni. Pensare che queste decidano di ingaggiare un tecnico con le caratteristiche di Antonio sembra però sempre più improbabile. Tralasciando l’aspetto economico, soffermandoci più su aspetto ambientale e gestionale si nota come tutte e tre non siano oggi la soluzione congeniale per il tecnico pugliese.
I giallorossi, usciti dall’esperienza mouriniana con nervi a pezzi e lividi nell’autostima, sono guariti solo grazie alle cure attente e amorevoli di chi conosce a menadito ogni centimetro di Trigoria. DDR sta lavorando bene, la riconferma appena ricevuta dalla famiglia Friedkin è il giusto premio. L’ex Capitan Futuro affina quotidianamente conoscenza del ruolo ed esperienza gestionale. I risultati gli permettono di pensare anche ad una qualificazione nell’Europa che conta decisamente alla portata. Durante l’inverno, quando il Milan è stato eliminato dai gironi di Champions e il campionato vedeva i cugini nerazzurri prendere il largo anche grazie al derby vinto, i rossoneri e Conte sono apparsi più vicini del previsto.
Pioli ha lottato con le unghie e i denti per riprendersi la stagione e il suo destino. I risultati recenti certificano un meritato secondo posto in campionato. L’inciampo nel derby italiano d’Europa League deve essere letto correttamente dalla dirigenza rossonera, il cui appoggio, al tecnico di Parma, è stato misurato ma sempre presente. Serve lucidità per comprendere, in questo finale di stagione, se permane unità d’intenti tra tutte le parti. In caso di cambiamento, la filosofia di mercato degli uomini di Cardinale potrebbe regalare sorprese e scelte ricercate. In questo senso e’ la definizione dei ruoli, chi prende le decisioni, in cosa e come acquistare, che striderebbe marcatamente con l’immagine che Conte ha sempre offerto di se’ quando l’argomento è stata la campagna acquisti. Senza tralasciare la presenza di Ibra, difficile da digerire e accettare per chi ha un ego simile a quello dello svedese.
IL DESTINO DI ANTONIO CONTE: LA SOLUZIONE PIU’ QUOTATA
A Torino tanti tifosi desiderano il ritorno del vecchio cuore bianconero. Sarebbe una minestra riscaldata, di altissima qualità ma con un sapore già sentito. Una madeleine di Proust che rischierebbe di rimanere stopposa in bocca tanto quanto si sta dimostrando l’Allegri-bis. Per la Juventus questo è il momento congiunturalmente perfetto per fare scelte di rottura. Questo è quello a cui punta Giuntoli, che desidera costruire, progettare e creare valore investendo bene, tanto ma oculatamente. Rimanendo ben lontano da soluzioni da instant team che nelle ultime esperienze Conte ha cercato di avere per riuscire a vincere.
Non è più epoca di alzare la tensione, con dichiarazioni alla “veniamo da due settimi posti” o “non si può andare in un ristorante di lusso con solo dieci euro in tasca” ripetute in passato a mo’ di mantra dell’ex motorino del centrocampo di Lippi.
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